Il suo messaggio su twitter è diventato virale, eppure a ben pensarci non ha fatto niente di straordinario: Kelsey Darragh ha solamente pubblicato una lista di cose da fare quando viene assalita da un attacco di panico.
I numerosi feedback – più di 22 mila like – e le molte risposte al suo post hanno però dato l’esatta misura di quanto questo disturbo sia condiviso da molte persone, che infatti hanno suggerito a Kelsey cosa fare o che hanno anzi scritto cosa fanno loro quando sono assaliti dall’ansia.
Come dire: l’ansia ormai, forse oggi più che mai, è diventata la compagna di vita di sempre più persone, che si sono rispecchiate nel post della ragazza statunitense ed hanno voluto dire la loro su un disturbo che oggi colpisce il 3,5% della popolazione mondiale.
Nel corso della propria vita un individuo su tre ha sperimentato almeno un episodio di panico o ansia sotto forma di attacco, senza una successiva cronicizzazione.
In Italia, quasi 10 milioni di italiani ne soffrono in maniera sistematica. Le donne sono più a rischio, e anche gli adolescenti sempre più spesso fanno i conti con questo disturbo.
Nel 30-40% delle persone sparisce spontaneamente, in un altro 30% dei casi si arriva alla remissione con la terapia specifica (ma ci possono essere ricadute) e per un altro 30% circa occorre una terapia più prolungata.
Ma vediamo quali sono i consigli che Kelsey ha scritto sul suo diario per essere aiutata durante un attacco.
La lista di Kelsey
1. Sappi che sono spaventata e non sarò in grado di spiegarti il perché, quindi per favore non averne paura;
2. Guarda se le mie medicine sono nelle vicinanze e assicurati che la prenda;
3. Gli esercizi di respirazione saranno frustranti da fare, ma sono vitali: prova a farmi sincronizzare il respiro con il tuo;
4. Suggeriscimi gentilmente cose da poter fare insieme per distrarmi (Non dirmi di che cosa ho bisogno o cosa dovrei fare, e ascoltami se dico di no a qualcosa);
5. Per via del panico, potrei avere disturbi dissociativi: ricordami che mi è già successo e che passerà!
6. Raccontami alcuni fatti divertenti su di me o sulla nostra vita insieme che mi faranno sorridere
7. Qualche sorso d’acqua può essere utile, ma non dirmi che devo mangiare o bere perché, credimi, è come se stessi per vomitare;
8. Respira insieme a me;
9. Se possiamo andarcene da dove siamo, portami a casa;
10. Per favore, cerca di essere molto gentile con me: non mi riconosco e sono imbarazzata, e mi sento già colpevole, quindi per favore non essere arrabbiato con me;
11. A volte un lungo, grande abbraccio mi potrà far sentire al sicuro;
12. Aiutami a respirare: sarà difficile ma è così importante!;
13. Se sto davvero male, chiama mia madre, mia sorella o la mia migliore amica;
14. Non dirmi di combattere il panico. Piuttosto, lascia che mi attraversi. Più io cerco di controllarlo, o tu provi a controllarlo, peggio sarà;
15. Prova empatia verso di me. Potresti non avere mai il panico, ma ne hai visto gli effetti su di me.Una volta che passa, parlane con me. Cerchiamo di capire cosa abbiamo fatto e cosa possiamo fare la prossima volta.
Le risposte a Kelsey
Questi sono solo alcuni dei moltissimi tweet di risposta che Kelsey ha ricevuto.
Ve ne riporto solo alcuni, i più significativi:
I get anxiety attacks not panic attacks but I’ve trained my self to make a list of people who don’t hate me. Going through the list takes my mind away from the overwhelming anxiety. Methodically list the good people who are there for you.
— Tom Lizama-Russell (@tombydand) 12 maggio 2018
TOM: “Non soffro di attacchi di panico, ma di attacchi d’ansia. Mi sono esercitato a fare una lista delle persone che non mi odiano. Pensando a questa lista, mi distraggo dall’ansia crescente. Ogni tanto, regolarmente, fai una lista delle brave persone che ci sono sempre per te.”
I find that intimate touch from my wife helps. Not sexy touch but skin to skin, empathetic touch. Rub my back under my shirt, rub my head, put your hand on my cheek. This helps much more in the latter stages of an attack, when I’m trying to reconnect but can’t quite do it yet.
— Scott Donnelly (@sdonnelly002) 12 maggio 2018
SCOTT: “Ho notato che il contatto fisico con mia moglie mi aiuta. Non il contatto sessuale, ma quello empatico. Carezza la mia schiena sotto la tshirt, la testa, mette la mano sulla mia guancia. Mi aiuta molto di più quando sto cercando di riconnettermi al mondo, dopo un attacco, ma non riesco a farlo immediatamente. “
This made me smile because legit my boyfriend does all of this perfectly. Within in the first few months of my anxiety he just knew what to do .. guess that’s why he is my soul mate ❤️
— GeekyCarly📚🍕🎮🌸 (@GeekyCarlys) 13 maggio 2018
GEEKY: “Il tuo post mi ha fatta sorridere perché il mio ragazzo fa esattamente tutto ciò che hai elencato tu. Durante i primi mesi in cui avevo ansia , lui sapeva già come aiutarmi… credo che sia per questo che è il mio compagno ideale.”
My boyfriend grabs me firmly and tells me to look at him in the eyes, it levels me and brings me back down to earth and away from the panic, it’s focusing on him, also a tight squeeze can also help, it tires your body out leaving it do nothing but relax
— 🌈Karlee🌙 (@queenkarlsz) 14 maggio 2018
KARLEE: “Il mio ragazzo mi dice di guardarlo negli occhi intensamente, mi aiuta e mi riporta sulla terra e lontana dal panico, succede se mi concentro su di lui, anche un abbraccio forte e stretto può aiutarmi, mi aiuta a rilassare il corpo”.
Wow I think I need to print this off and give it to most of my fam most of them think I’m faking it and don’t believe that there is anything wrong with me so sometimes even my fam causes my panic but hey who needs them I know that I’m not alone in this world with this stuff
— J W (@trappedinabag) 13 maggio 2018
JW: “Wow, penso che stamperò la tua lista e la darò ai miei familiari perché credono che io finga e non credono che abbia dei problemi, così a volte sono loro stessi a causarmi del panico, ma ora so che non sono da solo a lottare in questo mondo con questa brutta cosa”.
Certamente le risposte che sono arrivate al post di Kelsey ci fanno capire e scoprire quanto siano diffusi l’ansia e gli attacchi di panico, e quanto bisogno ci sia nel mondo di condividere queste sensazioni e di dare e ricevere aiuto!
E voi, avete mai sofferto di attacchi di ansia o di panico?
Sono molto frequenti ma non bisogna vergognarsi o sentirsi in colpa di provare questi sintomi.
Piuttosto, è molto utile rivolgersi ad uno specialista che potrà trovare la cura adatta a noi: psicologica, farmacologica o di entrambi i tipi.
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