Clio Makeup e la sua Grace maltrattate da Emirates: lo sfogo su Instagram

Di: Oriana Mariotti

Clio Zammatteo, più conosciuta come Clio Makeup, famosissima youtuber bellunese trapiantata a New York, ieri si è sfogata su Instagram dopo avere subito quello che, nelle sue parole, è stata ” una delle esperienze di viaggio più umilianti, avvilenti e disarmanti di sempre”.

In viaggio da Milano a New York su un volo della compagnia aerea Emirates con il marito Claudio Midolo e la figlioletta Grace, di poco più di un anno di età, si è vista avvicinare dall’hostess di volo che le avrebbe detto di spostarsi in fondo all’aereo, nella zona bar/toilettes quando la figlia si metteva a piangere, perché alcuni passeggeri si erano lamentati, non riuscendo a prendere sonno a causa del pianto della bambina.

Lo sfogo di Clio nelle IGStories

“Sapete che e sono  una di quelle persone che cercano sempre di non dare fastidio alla gente. Grace era reduce da una forte orticaria con febbre quasi a quaranta, e si è addormentata subito sul volo, poi la gente passava e lei si svegliava, piangendo per pochi secondi per poi riaddormentatsi. Dopo  un’ora però si è svegliata ma io, vedendola ancora stanca, ho cercato di farla riaddormentare. La bambina, che ha solo 1 anno e 2 mesi, si è messa un po’ a piangere: l’unico modo che un bimbo di quell’età ha per parlare è piangere – continua Clio, che aggiunge: “dopo due minuti ho cercato di distrarla con alcuni giochini ed in quel momento è arrivata l’hostess. In quel momento quindi, Grace non stava neanche piangendo. L’hostess mi ha detto sottovoce: “Mi scusi signora, ma quando la bambina piange potrebbe andare per favore in una zona qua a fianco, perchè ci sono delle persone che vogliono dormire e quindi il pianto dà fastidio”.

In pratica – racconta la youtuber – il messaggio era: ogni volta che la bambina piange vai di là, dove non dai fastidio. Io mi sono sentita male perchè è come se mi avesse detto che la bambina dà fastidio e che non la vogliono sul volo.

Non ho bisogno che una persona venga e mi faccia sentire in colpa – riprende Clio – io sono la prima che se Grace inizia a piangere cerca di distrarla: una bambina di un anno le cose ancora non le capisce purtroppo, non è che si lamenta perché é viziata e vuole qualcosa”.

Una volta che la youtuber si è spostata in fondo all’aereo nella zona bar, ubbidendo alla hostess, però, le cose non sono andate bene: “Grace si è addormentata ma la gente continuava ad arrivare e a bere wisky, facendo rumore. La piccola cercava di dormire in una zona dove non doveva stare nonostante avessimo pagato come tutti. Ed io me ne sono stata tre ore con Grace nella stessa posizione sulle mie braccia perchè se mi muovo si sveglia. La hostess – continua – non doveva neanche dirmi quelle parole. Nel momento in cui uno sale su un aereo business non compra il silenzio ed io, in tanti anni, non mi sono mai lamentata per il pianto di un bambino perché per quello non c’è niente da fare. Poi Grace ha pianto davvero poco e ieri era tranquillissima”.

 

Portavoce dei diritti delle mamme

Si fa portavoce dei diritti della mamme, Clio, lanciando quasi un appello:

E’ giusto che questo fatto venga fuori, perchè conosco tantissime mamme che viaggiano e ogni giorno si sentono male per fatto come questi. Purtroppo però ci sono cose per le quali non c’è nulla che si possa fare, soprattutto se il figlio è piccolo, a meno che non gli diamo una botta in testa.

“Non posso mettere mia figlia davanti ad un film perchè è troppo piccola, quindi la soluzione sarebbe di non prendere voli per tre anni: i bambini non dovrebbero viaggiare sino a quando non hanno più di tre anni?” 

Clio conclude, arrabbiatissima: “Quante volte siamo stati disturbati da adulti che parlavano ad alta voce, scoreggiavano o facevano tante altre cose…??”

Finisce così lo sfogo di Clio su Instagram.

Il post di Clio

Ieri a bordo del volo EK205 di @emirates partito da Milano verso New York City delle 16:17 Grace, Claudio ed io abbiamo vissuto una delle esperienze di viaggio più umilianti, avvilenti e disarmanti di sempre – scrive Clio, mamma  nel luglio 2017 – Vi racconto cosa è successo perché penso possa essere utile a tante famiglie che dovranno, magari in futuro, viaggiare sui loro aerei coi loro bambini: saliamo a bordo e veniamo accolti, come sempre, dal personale gentile e sorridente, ci accomodiamo ai nostri posti e dopo qualche decina di minuti di attesa l’aereo prende il volo verso casa. Abbiamo passato un mese intenso, pieno di progetti e di attività, siamo stanchissimi, ma davvero felici di poter tornare a casa dai nostri gattoni insieme alla piccola Grace.

 

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E voi, cosa ne pensate? 

 

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Sono Psicologa e giornalista.
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