Dieta di sola Pasta: funziona?…

Charlotte Palermino

Una dieta di sola pasta: è possibile?

Ce lo dice Charlotte Palermino, direttore associato in Partnership per Hearst Digital e food blogger, che già poco tempo fa ha provato a fare un’altra dieta monocibo di una settimana, ma a base di Pizza! La fantasiosa blogger che vive e lavora a New York, in realtà, con queste diete che sono delle evidenti provocazioni verso il mondo dei fit-tea, fit drink, e via dicendo, sostiene un argomento interessante, ovvero che le diete liquide, così come quelle “monocibo”, a base di sole verdure o di sole proteine, in realtà non funzionano tanto perchè sono a base di ingredienti salutari, ma perché rappresentano un cambiamento nella dieta di una persona e durano poco. Lei stessa dice che, dopo sette giorni di sola pizza, ha perso 5 chili. Possibile?

La nutrizionista che Charlotte ha consultato, Isabel Smith, le ha spiegato che non ha perso peso perché la pizza sia un super-cibo non ancora scoperto, ma perché in realtà consumava meno calorie, con il risultato che una parte, se non tutta la sua perdita di peso era probabilmente dovuta alla riduzione di vino e zucchero.

Le diete più restrittive possono aiutare a perdere peso, ma non per molto. La nutrizionista infatti osserva che la maggior parte delle diete non sono sostenibili a lungo termine perché “molte fanno morire di fame e spesso sono solo dei meri palliativi”.

Fare una dieta per una settimana non fa altro che metterti sulla buona strada. Ad esempio Charlotte dopo la dieta di pizza, ha continuato a evitare lo zucchero, ma per il resto è tornata alla sua dieta abituale di verdure, carne, latticini e vino.

Ma vediamo invece se la sua dieta a base di pasta ha sortito dei risultati diversi.

 

La “dieta-pasta” giorno dopo giorno

Giorno 1

Il primo giorno per colazione Charlotte ha deciso di mangiare orecchiette condite con una sorta di pesto fatto con cavolo riccio e yogurt.

Per pranzo, nel primo ristorante newyorchese menzionato nel suo articolo, lo Spaghetti Incident, la ragazza ha preso della pasta al sugo con polpette di carne, e ne è rimasta soddisfatta.

Spaghetti al sugo con polpette

Riferisce che, a causa della sua brusca interruzione di assunzione di caffeina, ha iniziato a sentire i primi sintomi di debolezza con una lieve perdita della memoria a breve termine. Quindi, per cena la nostra sperimentatrice è andata con un caro amico al ristorante Scampi, ma non dice cosa ha mangiato; parla ancora della sua carenza di caffeina, e del fatto che per fortuna ad ordinare la cena ci ha pensato il suo amico. Quindi, a parte la lieve perdita di memoria ed il mal di testa, tutto ok.

 

Giorno 2

Il secondo giorno la fanciulla si sveglia male, sentendosi a pezzi, e nonostante qualche problema di messa a fuoco con la vista, riesce a pensare che: o è allergica alla pasta, oppure la sua dipendenza da caffeina è seria.

Ad ogni modo, riesce ad alzarsi dal letto e pensa a cosa fare: forse, la ginnastica la può rimettere in forma. Va in palestra e fa una corsa sul tapis roulant. Fa un’ora intera di corsa, senza fermarsi, e si sente piena di energia. Dice che non le era mai successo prima.

Linguine al pesto genovese con patate e fagiolini

Dopo la corsa, Charlotte è andata in un altro ristorante di New York di alta qualità, il Gaia Italian Café, ed ha avuto modo di conoscere Gaia, la proprietaria. Sentendosi ancora energica, ha rifiutato il caffè e si è presa per colazione (!) un bel piatto di pasta tradizionale genovese, ovvero delle linguine al pesto condite con cubetti di patate e pezzi di fagiolini (che i genovesi come me ben conoscono ed apprezzano). Charlotte ci riferisce anche che, dopo avere trascorso un’ora a parlare con la prorietaria del ristorante, avrebbe voluto diventare la sua allieva cuoca: infatti Gaia le ha detto perché mangiare ciò che ti fa sentire bene è importante:

“Il cibo è vita, influisce sul tuo umore, su come tratti le altre persone, sulla tua pelle, sulla tua biologia, il cibo ti nutre l’anima! Non ti puoi sentire male se mangi del buon cibo.

Rigatoni al sugo

Durante il resto della giornata, la blogger dice di essersi sentita molto stanca, forse a causa del sovraccarico di carboidrati oppure sempre per la mancanza di caffè. Per pranzo, ha mangiato un piatto di rigatoni con frattaglie (!) e la sera ha cenato con dei ravioli al ristorante Lighthouse.

Volendosi cucinare una pasta Shaksuka (un tipico piatto orientale a base di pomodoro, cipolle, peperoni e uovo) per il mattino seguente, uno dei proprietari del ristorante, Naama Tamir, le ha trovato alcuni ingredienti.

I ravioli del ristorante Lighthouse

 

Giorno 3

Il terzo giorno Charlotte si è svegliata nuovamente nervosa, ed ha ceduto. Ha ammesso a se stessa di essere dipendente dalla caffeina e si è scolata tre tazze di caffè: nell’arco di 20 minuti,  è stata meglio. Per colazione si è fatta una pasta all’avocado… ma la famosa pasta Shaksuka? Che fine ha fatto?!

Per pranzo invece, si è mangiata davvero un bel po’ di roba, e lo ha fatto in due degli stabilimenti di pasta più lodati dei cinque quartieri di NY: Vic e Lilia.

la Cacio e Pepe della chef di VicHillary Sterling l’ha ispirata moltissimo, mentre ha chiesto gli avanzi dei ravioli cucinati da Missy Robbins, proprietaria di Lilia, e li ha mangiati tornando verso casa.

Giorno 4

Il mattino seguente, la blogger si è svegliata con una sete pazzesca, sicuramente a causa della mole di parmigiano che ha aggiunto a tutto ciò che ha mangiato. Dopo avere bevuto cinque bicchieri di acqua, si è dimenticata di mangiare la sua carbonara per colazione, quindi, una volta al lavoro, ha deciso di usare la cucina dell’ ufficio.

una sorta di … Carbonara?

Si è mentalmente scusata con tutte le generazioni dei suoi avi italiani ed ha scaldato il tutto al microonde; dall’uovo, allo shakshuka, alla pasta. Sapeva di avere commesso un peccato mortale, ma la base cucinata dallo chef del ristorante Lighthouse è riuscita a salvare il piatto.

 

Giorno 5

La sete non le passava e Charlotte non riusciva a capire perchè, nonostante bevesse sino a 30 bicchieri d’acqua al giorno, continuasse a sentirsi così disidratata. E’ andata al ristorante Maialino e si è vista con una collega per farsi fare una foto con uno dei suoi piatti preferiti, i bucatini all’amatriciana. La ragazza era stupita nell’apprendere che il trucco per fare un’ottima amatriciana, sia quello di cucinare prima il guanciale, facendolo asciugare, e solo dopo si debba aggiungere la salsa di pomodoro con la quale condire i bucatini.

Bucatini all’Amatriciana

La sua collega le ha fatto notare che aveva una pelle più luminosa del solito, il che le ha fatto chiedere se non sia stato il glutine a regalarle tanto splendore. Un altro effetto molto positivo, è stato l’aumento esponenziale di energia, che le ha fatto fare ben due lezioni intensive in palestra: una di cardio ed una di yoga. Charlotte si è sentita molto in forma, “un’atleta”, ha scritto. Non era mai riuscita a fare così tanto fitness.

Per cena, l’italo americana è andata al ristorante classico Lil ‘Frankie’s ed ha ordinato tre tipi di pasta con uno dei suoi migliori amici: penne al pomodoro, spaghetti ai broccoli e gnocchi di spinaci al Gorgonzola. Charlotte avrebbe voluto un boccone di insalata, ma la dieta lo impediva.

 

Giorno 6

Svegliandosi di buon umore, la reporter si è preparata delle linguine veloci con burro, aglio, basilico e limone. Poi, avendo deciso di visitare uno dei migliori locali di pasta fresca di New York, si è fermata da Un Posto Italiano ed ha osservato quelli che ha definito “due divinità del glutine” che le hanno cucinato alcuni dei loro piatti d’autore.

Dopo avere acquistato una scatola di spaghetti alla chitarra  – fatta con farina di semola rimacinata e uovo biologico – si è diretta verso il ristorante LaRina, dove ha scoperto gli spaghetti affumicati. Lì, la chef Silvia Barban le ha confidato di avere inventato questa ricetta grazie ad un’ispirazione avuta dopo un viaggio a Napa, in California.

Gli spaghetti affumicati di La Rina

Charlotte ci dice di avere chiuso il suo penultimo giorno di “dieta pasta” al ristorante Barano, un posto in cui normalmente va per la loro mozzarella. Secondo lei quello è stato uno dei migliori pasti della sua dieta:

Con due amiche, è riuscita a spazzolare ben nove piatti, fra chiacchiere, risate e divertimento.

 

Giorno 7

Il settimo giorno Charlotte ha iniziato a sentire un bisogno incredibile di verdure.

Avendo già fallito sul fronte del caffè, era decisa a non cedere sull’insalata, quindi è uscita ed ha incontrato un amico all’Osteria Morini.

“La cosa divertente della pasta – scrive Charlotte – è che, anche se me ne sentivo satura, appena ho mangiato la prima forchettata, il mio corpo si è subito risvegliato con appetito”. La nota positiva poi, è stata la presenza nel menu di due piatti con delle proteine: carne e uova, rispettivamente nel ragù alla bolognese e nei ravioli ripieni all’uovo. Per un attimo, le è sembrato di fare un bruch.

Nelle ultime ore della sua dieta, Charlotte è andata a cena al ristorante Rucola con due amici. Il proprietario, John, le ha fatto i complimenti per la sua ricetta della”pasta veloce” e, come con tutti i buoni pasti con buoni amici, ci sono stati risate e cibo in abbondanza.

La settimana era finita, e lei era riuscita a fare ciò che molti credevano fosse impensabile.

Conclusioni

La scienza alla base della disintossicazione è discutibile, ma sicuramente non dovremmo comunque  mangiare solo pasta per una settimana. La nutrizionista Isabel K Smith ha spiegato che “i nostri corpi fanno già da soli un ottimo lavoro di disintossicazione” ed ha rimarcato anche che alcuni cibi ricchi di fibre possono aiutare a migliorare la “disintossicazione”, oltre a bere molta acqua. In generale, il nostro corpo ha sempre bisogno di sostanze nutritive, qualsiasi sia il nostro stile di vita, quindi il digiuno per lunghi periodi di tempo o una dieta liquida non sono una buona idea.

Charlotte scrive che tutti dovrebbero conoscere “la comunità della pasta” di New York: “Dai pastifici artigianali agli chef che mi hanno nutrita, è chiaro che in questa parte del mondo la gente prende il cibo sul serio e sono grata di avere mangiato in alcuni dei migliori ristoranti del mondo”.

Isabel Smith, nutrizionista

Ed aggiunge: “Anche se non consiglierei di mangiare solo pasta per una settimana, molto del merito per il mio ottimo stato di salute va attribuito al fatto che stavo mangiando prodotti di alta qualità. La nutrizionista sostiene che iniziamo a stare male quando mangiamo cibi trasformati, elaborati, e troppo glutine. Come ha spiegato Antonio di Un Posto Italiano, “per stare in salute è molto importante fare attenzione anche al modo in cui si macina la farina: se si utilizza un metodo industriale che schiaccia il grano riducendolo in polvere, esso perde molti dei suoi componenti naturali. Macinarlo invece delicatamente mantiene l’integrità del grano”.

Perdita di peso? Charlotte anche in questo caso ha perso peso: limitare la dieta, eliminare l’alcol e non fare spuntini le ha fatto perdere più di cinque chili in una settimana, due dei quali li ha già recuperati.

Il più grande insegnamento tratto da questa dieta? Smetti di ascoltare i social media e concentrati maggiormente su come ti senti dopo aver mangiato. Solo perché una tua amica si sente gonfia dopo aver mangiato un panino, non significa che accada anche a te. Se hai delle idee negative sul cibo perché hai letto un post o un commento di qualcuno su facebook, significa che è ora di mettere via internet, di fare una passeggiata e poi di mangiare ciò che più ti va. 

Potrebbe anche essere il momento di smettere di frequentare le persone che si lamentano troppo del cibo o che hanno vergogna di dire che amano mangiare. Charlotte infatti ricorda come dopo una settimana di cibo e amici si è ricordata di quanto un buon pasto riunisca le persone e consenta la nascita di bellissime coversazioni stimolandoci a ridere, a divertirci.

Mentre la maggior parte delle diete detox isolano le persone, la dieta della pasta l’ha avvicinata ai vecchi amici e gliene ha fatto conoscere di nuovi. La Palermino, quindi, non consiglia la dieta della pasta che, semmai, l’ha resa ancora più dubbiosa sui metodi disintossicanti.

 

 

E voi fareste mai  una dieta di sola pasta?

 

 

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Sono Psicologa e giornalista.
Direttore editoriale di "Le Cronache della Bellezza", amo informare.
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