Di: Oriana Mariotti
Ne ha fatta di strada Keira Knightley da quando ha iniziato con il film Sognando Beckham. A partire dal 2008, dopo essere apparsa in Pirati dei Caraibi, ha iniziato a diventare popolare per il grande pubblico, quello che probabilmente non ne aveva apprezzato il talento in film quali A Dangerous Method o Espiazione, ed è diventata la seconda attrice più pagata di Hollywood.
Sui tabloid oggi soprattutto per essere stata insignita della prestigiosa carica di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo impegno benefico e per il suo contributo nel mondo delle arti, l’attrice sta vivendo un momento di gloria.
Keira è anche e soprattutto una donna che sa farsi valere e recentemente, in occasione dell’uscita del film Colette, che la vede nei panni della famosa autrice della Belle Epoque parigina, il cui ghostwriting per il marito lo ha portato a ricevere tutto il merito, si è espressa sui diritti delle donne: ha dichiarato che da qualche anno chiede espressamente che il suo stipendio sia identico a quello dei suoi colleghi maschi.
Discriminazioni dure a morire
Sembra assurdo alle soglie del 2019, ma esiste ancora questa discriminazione e dobbiamo prenderne atto e, possibilmente, fare qualcosa.
Dice Keira: “Sembrava un argomento che non si poteva mettere in discussione. Ma ora lo chiedo, e posso tranquillamente dire che nei miei ultimi due film, non ho fatto meno degli uomini con cui ho lavorato. Nei cinema con Colette, Keira impersona una donna che con le sue idee rivoluzonarie per l’epoca, è perfettamente in sintonia con questo periodo storico.
A proposito della disparità di trattamento riservato a uomini e donne, dice:
“I doppi standard che le donne affrontano sono estremi. Gli uomini sono destinati a sentirsi dire che sono dei grandi quando si ubriacano nei pub, mentre se io fossi stata vista come una ragazza festaiola, questa nomea avrebbe inciso sulla mia carriera sino a decretarne la fine.
Colette, estroversa e affascinante
Viviamo in una società che trasmette messaggi incredibilmente difficili alle giovani donne:
dovresti essere magra, ma non troppo. Dovresti uscire e fare sesso, ma se lo fai poi la gente dice “Non si fa, sei una puttana”. Insomma, sei sempre troppo di qualcosa. La cosa interessante di Colette è che ha infranto tutte le regole. Sentiva di avere il diritto di vivere la sua vita nel modo che riteneva più opportuno.”
L’attrice inglese aggiunge: “Colette era una creatura scintillante, simile a un gioiello, che ha avuto il dono della provocazione. Amo questo spirito di ribellione. Era una estroversa e non se ne scusava, ed io apprezzo questo atteggiamento perché al contrario, sono introversa. Finisco sempre per nascondermi in un angolo. Ma mi piace guardare gli estroversi e recitare le loro parti, perché penso che siano molto affascinanti.
Il film mette in chiaro che molte cose sono cambiate per le donne, ma non tutte: è deprimente da constatare – dice la Knightley – ma ci ricorda che all’inizio degli anni 2000, tutti pensavano che le donne avessero già raggiunto l’uguaglianza. Quindi, almeno, oggi ci stiamo rendendo conto che c’è del lavoro da fare.
Lavoro e motherhood
A proposito di regia, Keira sottolinea quanto una regista donna possa apportare del valore aggiunto ad un film:
Gli uomini possono dirigere le donne in modo brillante, ma penso che spesso le registe donne siano più intuitive degli uomini. E penso che spesso il loro lavoro viene svalutato. C’è anche una discriminazione a seconda dell’età: vuoi le giovani registe sexy, ma non vuoi necessariamente le donne di mezza età. Noi invece abbiamo bisogno degli apporti di tutte le donne. Dobbiamo anche parlare di quanto sia difficile per le donne che hanno dei bambini piccoli trovare lavoro. Stiamo perdendo un sacco di donne a causa dell’impostazione del settore lavorativo, secondo il quale le registe donne non possono dirigere e avere figli allo stesso tempo.
Interrogata su quali siano i suoi errori di gioventù più importanti, l’attrice ha concluso:
“Penso che, in realtà, il mio più grande errore sia stato quello di cercare di essere perfetta. Ero convinta che ci fosse un modo per far sì che tutti fossero felici. Invece è impossibile, ed è positivo che sia così. La maggior parte delle volte, la parte più interessante della vita è quando si cerca di rimettersi in piedi e ricominciare”.
Fonte: ELLEUS
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