Siete stati lasciati? Come guarire in modo “scientifico”

Isabelle Adjani in “Histoire d’Adele Hugo” di Francois Truffaut

Soffire per amore è purtroppo una delle condizioni più frequenti e dolorose degli esseri umani. Ci si piace, ci si mette insieme, si convive o ci si sposa, ma poi le cose cambiano e non si è più in sintonia: sempre più coppie “scoppiano”.

Molto spesso, purtroppo, a farne le spese è chi è ancora innamorato e deve subire forzatamente la lontananza dal partner, che ora è un ex, e si ritrova a dover elaborare un vero e proprio lutto che spesso porta a depressione, insonnia, ansia e a stati di disagio più o meno elevati.

Ecco perché trovare una soluzione al mal d’amore sembra essere davvero uno degli obiettivi più ambiti degli esperti di ricerca psicologica a comportamento.

Lo scorso Maggio alcuni ricercatori americani hanno pubblicato sul Journal of Experimental Psychology i risultati di uno studio relativo ai sentimenti che prova chi è stato lasciato dal compagno (per vedere il testo cliccare qui->Down-regulation of love feelings after a romantic break-up: Self-report and electrophysiological data).
I ricercatori hanno voluto effettuare questo esperimento perchè i sentimenti d’amore che permangono nei confronti dell’ex-partner non permettono un buon recupero dalla separazione: per questo hanno provato a diminuire l’intensità di questo tipo di sentimenti nella persona che è stata lasciata.

L’Esperimento

Alla sperimentazione hanno partecipato 24 persone dai 20 ai 37 anni, che erano appena state lasciate dal proprio compagno/a dopo una relazione durata in media due anni e mezzo. Tutti avevano in comune il fatto di essere ancora innamorati del loro ex partner.

Questo studio ha valutato tre strategie di regolazione attraverso tecniche di tipo cognitivo-comportamentale che diminuiscono l’intensità dei sentimenti d’amore:

(1) rivalutazione negativa dell’ex-partner (ovvero pensare intensamente a qualcosa di fastidioso che faceva abitualmente il proprio ex – ovviamente non valeva giurare in preda a crisi di pianto di amare anche i i suoi difetti)

(2) rivalutazione dei sentimenti d’amore (accettare i propri sentimenti, senza giudicarli. Per farlo occorreva ripetersi come un mantra che “è lecito amare qualcuno, anche se non si è più ricambiati”)

(3) distrazione (ovvero lasciar vagare la mente pensando a qualcosa di gratificante: una musica, un cibo o un’emozione)

I partecipanti che si sentivano in collera dopo essere stati lasciati, hanno eseguito queste strategie di regolazione prima di visualizzare un’immagine del loro ex-partner, durante la quale è stato registrato il loro elettroencefalogramma. Il risultato è stato che la rivalutazione negativa dell’ex compagno o compagna diminuiva i sentimenti d’amore verso di lui e rendeva i partecipanti più scostanti nei suoi confronti.

La rivalutazione dell’amore invece non ha cambiato il modo in cui i soggetti testati si sentivano innamorati.

La distrazione non ha cambiato i sentimenti d’amore, ma ha reso i partecipanti più di bun umore.

Questi risultati indicano che nel contesto di una separazione, la rivalutazione negativa dell’ex compagno/a è una strategia efficace per sentirsi meglio, mentre la distrazione è una strategia che consente di aumentare le emozioni positive. Inoltre, tutte e tre le strategie hanno diminuito l’attenzione nei confronti dell’ex-partner.

Questa attenuata attenzione per l’ex partner potrebbe rendere più facile rivedere l’ex partner senza subire scossoni emotivi o anche solo pensare a lui in modo meno traumatico, ricordi inclusi.

La regolazione dell’amore è un fenomeno promettente con importanti implicazioni quotidiane e cliniche, hanno concluso i ricercatori nel loro articolo.

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Sono Psicologa e giornalista.
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