Lo sapevate che ogni anno a Natale vengono sprecati più di 16 miliardi di dollari in regali indesiderati?
Secondo le statistiche, il 18 per cento dei regali viene lasciato nel dimenticatoio, mentre il 4 per cento viene addirittura buttato nella spazzatura!
Sembra assurdo ma è tristemente vero e questi dati devono farci riflettere: evidentemente sbagliamo qualcosa.
Magari il destinatario del dono ha già tutto ciò che gli serve, oppure non facciamo dei regali personalizzati, seguendo i gusti di chi deve ricevere. Ma non è tutto.
Infatti oggi pochissime persone aspettano le festività per ricevere in dono ciò che vogliono: tutto è molto accessibile ed anche meno costoso, quindi, a meno di eccezioni, la gente compra quasi sempre ciò che vuole e quando vuole.
Pensate solo a quanti di noi spesso dicono: “Non so che cosa regalarle/gli perché ha già tutto”?
Ecco perché possiamo cambiare il nostro modo di agire: gli esseri umani oggi posseggono più “cose” di quante ne abbiano bisogno, e soprattutto non hanno bisogno quasi di nulla oltre il necessario.
Venticinque anni fa, il Natale non era pesante come oggi. C’era meno mercanteggiare e pesare, meno quid pro quo, meno fatica fisica, meno usura dell’anima; e, soprattutto, c’era meno spazzatura. “
Meredith Deland su Harper’s Bazaar, 1904
La Cultura del Dono
Un tempo la cultura del regalo era differente: nei periodi storici in cui la crisi c’era davvero, come nel dopoguerra (non che oggi non ci sia, ma non facciamo paragoni inopportuni) si donavano cose semplici fatte in casa, come dolci che poi si appendevano all’albero di Natale (quando c’era), oppure caramelle, frutta secca, e nel migliore dei casi, oggetti e giocattoli fatti a mano con la creta, il legno e materiali facilmente reperibili e lavorabili.
Come sappiamo, in seguito, a partire dagli anni Cinquanta, la cultura del consumismo ha fatto sì che si arrivasse alla corsa al regalo: sempre più costoso, più bello, più pregiato, ed oggi anche più Hi-Tech.
Non sembra però che questo modo di vivere abbia dato buoni frutti o reso le persone più felici; tutt’altro.
Possiamo provare ad invertire la tendenza: facciamolo ognuno per conto proprio, ma non da soli.
Possiamo escogitare dei modi diversi di stare assieme sotto le feste o il giorno di Natale che non siano i soliti dettati dal consumismo, tipo certe vigilie di Natale passate per negozi alla ricerca frenetica dei regali…
Sicuramente dovremo fare uno sforzo per cambiare le aspettative nostre e degli altri, specialmente se spendiamo meno e compriamo regali più semplici e meno costosi.
Cinque punti per cambiare
Come possiamo portare questo cambiamento?
1. Manteniamo vivo il dialogo!
Ad esempio, tu che stai leggendo, potresti condividere sul tuo profilo Facebook questo articolo e parlarne con i tuoi amici 🙂 e familiari.
2. Parla con i tuoi amici e parenti e dì loro cosa vorresti
Parla con la tua famiglia. Molte famiglie hanno cambiato il modo in cui si fanno i regali e sono contente di averlo fatto. Di solito basta una persona per fare riconsiderare agli altri il modo di farsi doni.
Ad esempio, potresti chiedere di farti regalini che costano poco, oppure che non ti donino nulla personalmente: i soldi possono essere devoluti ad un ente di beneficenza che tu stesso puoi scegliere.
3. Fai una ricerca tra chi conosci
Prima di comperare troppe cose per i tuoi cari, chiedi prima loro cosa desiderano: c’è qualcosa che serve loro in particolare? Fare regali utili è il modo migliore di spendere.
4. Trova modi diversi di fare regali
Potreste decidere di regalare “esperienze” e soprattutto il vostro tempo: una giornata da passare assieme a vostro padre o a vostra madre o con un amico/a in palestra, o ad un corso; potreste ragalare un massaggio, un percorso termale, oppure potete decidere tutti assieme di fare regali solo ai bambini della famiglia, o potreste limitare lo stress dell’acquisto dei regali andando assieme a vedere che cosa può esserci nel mercatino vicino casa e donarlo al momento.
5. Idee per rendere le festività più belle
Possiamo iniziare dalle nostre famiglie e quindi concederci di avere più libertà di scelta e meno aspettative.
Sembrerà retorico, ma fa bene riunirsi per passare assieme del tempo, pranzare, andare a messa o alle funzioni insieme, indipendentemente dalla religione alla quale si appartiene, piuttosto che mettersi a buttare della carta da regalo strappata nel bidone dei rifiuti.
La forma etica più profonda del dono è quella che trascende l’oggetto concreto del dono, per riferirsi all’atto concreto del donare, la cui forma più naturale è quella del dono gratuito della propria disponibilità:dedicare parte del proprio tempo, parte della propria “vita”, alla compassione, a rispondere alle necessità e ad alleviare la sofferenza degli altri. La forma di dono più elevata nè dare senso alla propria vita spendendola per gli altri e con gli altri.
Che ne pensate? 🙂
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