Lauren Wasser, amputata, scrive: attente ai tamponi!

La storia di Lauren Wasser ha fatto il giro del mondo, ma forse non la conoscono ancora tutti. Sto parlando della modella statunitense che a causa della Sindrome da Shock Tossico (TSS-1) causata da un tampone ha perso la gamba destra ed ora purtroppo anche la sinistra.

La modella dopo la seconda amputazione

E’ una storia davvero scioccante, soprattutto se pensiamo che un evento del genere potrebbe capitare ad ogni donna, ad ognuna di noi. Per questo sto scrivendo questo articolo, per farti sapere quali rischi si corrono ad usare determinati prodotti, ma anche perché ti voglio fornire delle informazioni il più possibile precise.

E perché la stessa Lauren è impegnata attivamente nella sua battaglia personale che riguarda tutte noi: metterci in guardia dalla possibile pericolosità di certi tamponi, di certi assorbenti interni.

Il Dolore e le Lacrime

“Ero quella ragazza e poi tutto d’un tratto non avevo una gamba, ero su una sedia a rotelle, avevo metà piede, e non riuscivo nemmeno ad andare in bagno da sola. Me ne stavo a letto, non riuscivo a muovermi, mi sembrava che le pareti della mia stanza fossero una prigione” racconta Lauren in questo video-confessione, tra le lacrime, disperata e impotente.

Thank you for sharing my story again! Awareness through support is powerful! 💯❤️#itsnotrareitsreal //Repost from @stylelikeu “I was so afraid of – it wasn’t even judgment, it was rejection. It was the one thing I had never had to deal with in my entire life. Am I ugly? Am I disgusting? I’m ashamed of who I am. I am no longer beautiful. I am no longer that hot, supermodel-esque whatever… I’m not that girl anymore. What am I?” — Click the link in our bio to hear Lauren Wasser (@theimpossiblemuse) share her journey to self-acceptance after her leg amputation in her powerful What’s Underneath episode. Filmed in 2016 and previously hosted exclusively on @Fullscreen’s subscription platform, this fall we are thrilled to re-release eight episodes of The What’s Underneath Project on our YouTube channel, free and accessible to all. #IAmWhatsUnderneath #TheSelfAcceptanceRevolution #SLUxFullScreen

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La storia di Lauren

Lauren fotografata dalla compagna Jennifer Rovero

Scrivo questa lettera aperta sperando che anche tu capirai che noi, come donne, abbiamo bisogno di più informazione ed educazione riguardo alla Sindrome da Shock Tossico TSS. È tempo che noi, in quanto consumatrici, chiediamo prodotti più sicuri e una maggiore trasparenza su ciò che accade all’interno dei nostri corpi.

“Il mio piede sinistro è un’ulcera aperta, non ha dita né tallone e mi causa un dolore continuo. Tra pochi mesi dovrò inevitabilmente farmi amputare anche l’altra gamba (è accaduto due giorni fa, n.d.r.) e non c’è niente che io possa fare. Quello che posso fare è accertarmi che una cosa del genere non accada ad altre persone”.

Queste le parole di Lauren Wasser, che dobbiamo fare nostre ed alla quale dobbiamo la nostra gratitudine, che esprimo attraverso la scrittura di questo articolo per tutte noi donne, per essere il più possibile informate sui rischi che possiamo correre per la nostra vita e per la nostra salute.

Lauren ha scritto alla rivista InStyle la sua storia in una lettera aperta dedicata a tutte le donne, perchè sappiano, e perchè ciò che è successo a lei non debba più accadere. La traduco per voi.

I Fatti

“Tutto è iniziato il 3 ottobre 2012. Avevo 24 anni, facevo la modella e vivevo a Los Angeles. Quel giorno, tutto è improvvisamente cambiato quando una complicazione potenzialmente letale mi ha quasi tolto la vita. Avevo il ciclo. Quella mattina, avevo finito i tamponi e mi sono diretta verso la drogheria che si trovava vicina a casa mia. Mi sono svegliata sentendomi un po’ strana, ma ho pensato che fosse a causa dell’inizio della stagione influenzale, quindi non ci ho fatto molto caso. Una delle mie migliori amiche stava organizzando la sua festa di compleanno quella sera, quindi l’ho contattata per farle sapere che non mi sentivo bene e che forse non ce l’avrei fatta ad andare alla festa.

Dopo essermi nuovamente cambiata l’assorbente interno, nel pomeriggio ho iniziato a sentirmi peggio, ma ho raccolto abbastanza energie per alzarmi dal letto e fare una doccia. Prima di andare alla festa, ho cambiato di nuovo il tampone. Dopo aver raggiunto il ristorante, ricordo di essermi sentita dire dal mio amico: “Lauren non mi sembra che tu stia bene.” In quel momento, mi sentivo come se un camion mi avesse investita. Rimasi alla festa solo ancora pochi minuti, quindi tornai a casa. Appena varcata la porta, mi sono tolta i vestiti (avevo la febbre alta ma allora non lo sapevo) e sono andata dritta a letto.

I tamponi incriminati della Kimberly-Clark Corporation

Io e mia madre siamo molto vicine. Parliamo ogni giorno, per tutto il giorno. Lei aveva capito subito che qualcosa non andava non appena ha visto che non rispondevo a nessuno dei suoi messaggi. Preoccupata, ha chiamato la polizia chiedendole di fare un controllo. Ricordo di avere sentito abbaiare forte il mio cocker spaniel, Madison. Stava cercando di svegliarmi, perché qualcuno aveva bussato alla porta. Ho gettato la felpa in giro e sono inciampata verso la porta (non avevo idea di che ora del giorno fosse). Ho aperto la porta e ho lasciato entrare il poliziotto, che si è guardato attorno e poi mi ha detto: “Sei davvero malata. Devi chiamare tua madre perché è preoccupata per te.” Poi, il poliziotto se ne è andato. In qualche modo sono tornata a letto. Ho chiamato mia madre, che all’epoca si trovava in un’altra contea e si stava riprendendo da un intervento chirurgico. Poteva sentire dalla mia voce che stavo male e mi chiese se avevo bisogno di un’ambulanza. Le ho detto di no e di risentirci la mattina.

Dopo, so solo cosa mi è stato detto. La polizia è venuta a fare un altro controllo e questa volta mi ha trovata a faccia in giù sul pavimento. Non rispondevo, avevo la febbre altissima, ero coperta dalle mie stesse feci e vomito. Chiamarono subito i paramedici e mi portarono di corsa all’ospedale. I dottori e le infermiere erano confusi perché ero una ragazza giovane e sana di 24 anni. Le cose hanno iniziato ad avere un senso logico quando è stato chiamato un infettivologo: sapeva che ero entrata in pronto soccorso con un tampone, e lo ha mandato subito in laboratorio per essere esaminato. Tre giorni dopo i risultati hanno confermato segni di TSS-1 (sindrome da shock tossico). Nel frattempo, mi hanno messa in coma indotto farmacologicamente, tutti i miei organi si stavano spegnendo, la pressione sanguigna era instabile, ho avuto un infarto, la febbre era fuori controllo ed ero tenuta in vita dalle macchine.

Lauren con la madre Pamela

Quando mi sono svegliata dal coma una settimana e mezzo dopo, non avevo idea di dove fossi e non ricordavo cosa fosse successo. Pesavo quasi 91 chili, un aumento significativo, dovuto alla quantità di pressori e fluidi che mi sono stati dati per stabilizzare la pressione del sangue. Sfortunatamente, anche i pressori possono fare del male; il loro obiettivo è quello di salvare gli organi vitali, ma non sempre i tuoi arti ricevono l’apporto di sangue di cui hanno bisogno. Ricordo che i miei piedi sembravano sempre in fiamme. Il mio piede sinistro non era messo male come la mia gamba destra, ma avevo bisogno di essere trasferita all’UCLA per trattamenti iperbarici. (Lì vieni messo in una camera riempita di ossigeno aumentato per aiutare il flusso del sangue.) Non appena sono arrivata lì, era appena iniziata la lotta per salvarmi le gambe. Sfortunatamente, la mia gamba destra aveva sviluppato una cancrena che si stava spostando rapidamente. Il tallone sul lato sinistro è stato gravemente danneggiato, così come tutte e cinque le dita. I medici hanno detto che avevo il 50 per cento di possibilità di salvare il mio piede sinistro. In quel momento i chirurghi consigliarono di amputarmi entrambe le gambe, ma decisi di combattere e di salvare la mia gamba sinistra.

Credits: Jennifer Rovero

Le lettere TSS che avevo letto in tempi remoti su dei foglietti sepolti sul fondo delle scatole di assorbenti interni, presto sono diventate molto significative per me. Sindrome da shock TSS-tossico: una complicazione potenzialmente fatale di alcuni tipi di infezioni batteriche. La vagina è la parte più assorbente del corpo di una donna e tu metti un tampone proprio in quel posto, che può portare con sé sostanze chimiche, tossine. Dicono che è raro e per molto tempo mi sono sentita solo una vittima della TSS. Non mi ha lasciato solo ferite fisiche ma anche mentali. Ho combattuto contro il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD, DSM-V) e sono caduta in una depressione oscura. Mi sono sciolta nel mio letto e la mia vita si è semplicemente fermata”.

Ogni volta che accendo la TV mi arrabbio. Vedi un annuncio per Advil o Viagra e senti una voce che ti avvisa anche dei più piccoli effetti collaterali come mal di testa o nausea. Quando vedi uno spot di tamponi, ci sono ragazze adolescenti felici che corrono sulla spiaggia in bikini. I pericoli sono sottovalutati!

Oggi Lauren sta psicologicamente meglio, e continua la battaglia legale contro il marchio americano Kimberly-Clark Corporation, azienda che distribuiva e produceva gli assorbenti della “Kotex Natural Balance”, quelli che indossava quando ha rischiato la morte. La causa punta sul fatto che né all’interno né all’esterno della scatola è specificato che l’utilizzo dell’assorbente interno può causare la ‘sindrome da shock tossico‘.

Lauren ha ingaggiato una battaglia difficile ma quotidiana nella quale afferma con voce che i prodotti per l’igiene femminile devono essere sicuri: gli assorbenti, soprattutto quelli interni, e non di cotone, possono causare anche danni gravi, come o peggio del suo caso, e le donne devono essere messe al corrente dei rischi che corrono. La modella ha avuto modo di parlare pubblicamente di ciò che le è accaduto e sul suo profilo Instagram non smette di postare casi di donne che sono state vittime dello shock tossico a causa dei tamponi. Si è anche occupata della causa di una donna morta nel 1988 proprio per uno shock anafilattico di questo tipo.

This morning @fotofetish and I woke up, opened IG and we were tagged on yet another story of TSS. This time it’s a mother. 💔 I’ve translated from her original language for you all to read. #itsnotrareitsreal #globalissue #womansrights #letskeeptalkingperiod

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L’Appello di Lauren

In questi giorni, Lauren Wasser sta postando sui suoi canali social questo post.

Vi prego quindi, anche da parte sua, di fare vedere il messaggio a chi conoscete che ha subito la sindrome da shock tossico.

Eccone la traduzione:

“@Camraface ed io stiamo lavorando ad un progetto e ho bisogno di quante più storie possibili per dimostrare che ciò che mi è accaduto non è raro. Non importa in quale anno ti è successo, o dove sei nel mondo. Se non sei stata colpita tu in prima persona, ma conosci qualcuno che lo è stato, per favore fa loro vedere il mio post. 🙏🏼 Abbiamo bisogno della tua storia completa e delle foto, che vanno inviate a: “contact@LaurenWasser.com“. #letsstanduptogether #itsnotrareitsreal // Il soggetto dovrebbe leggere “Ho sofferto TSS”

@Camraface and I are working on a project and need as many stories as possible to prove this isn’t rare. Doesn’t matter what year it happened to you or where you are in the world. If it wasn’t you but you know someone please direct them here. 🙏🏼 We need your full story and photos sent to contact@LaurenWasser.com #letsstanduptogether #itsnotrareitsreal // subject should read “I suffered TSS” 🙏🏼❤️

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Cosa è la Sindrome da Shock Tossico

La sindrome da shock tossico è un’infezione causata dall’ingresso nel sangue dello streptococco, batterio normalmente innocuo che può, in alcuni casi, compromettere l’organismo. La causa esatta è sconosciuta ma, nella maggior parte dei casi, la si associa a un’infezione dovuta a ceppi di Staphylococcus aureus.

Si può definire una complicazione causata da un’infezione batterica. Nonostante risulti essere molto rara, può essere collegata con l’uso di tamponi superassorbenti: secondo uno studio della Yale Journal of Biology and Medicine, la carbossimetilcellulosa utilizzata crea un ambiente adatto alla proliferazione di questi batteri. Ma dal momento che la sindrome da shock tossico colpisce solo una persona su 100mila non trova spazio tra le controindicazioni.

I Sintomi

Febbre alta, mal di gola, cefalea, congiuntivite, stati confusionali intermittenti, vomito, diarrea profusa e eritemi diffusi su tutto il corpo. Se non curata subito, la TSS può aggravarsi e, nell’arco di 48 ore, portare a shock e, in casi estremi, alla morte.

Cure e prevenzione

I rischi possono essere ridotti lavando bene le mani prima di inserire l’assorbente interno ed alternando un assorbente esterno a uno interno. E’ anche molto importante cambiare spesso i tamponi, e non lasciarli oltre le 4-6 ore.

Inoltre:

-> scegliete solo degli assorbenti interni che siano realizzati in puro cotone biologico 100%

-> utilizzate il tipo di assorbenza minimo per il vostro flusso

-> alternate assorbenti interni ed esterni per dare il tempo alle tossine di dissiparsi

-> non utilizzate mai gli assorbenti interni in attesa dell’arrivo del ciclo o per lo spotting di fine periodo

-> una alternativa è la coppetta mestruale; ne avete mai sentito parlare?

Fatemi sapere nei commenti al post.

A presto!

LAUREN WASSER INSTAGRAM

About Author

Sono Psicologa e giornalista.
Direttore editoriale di "Le Cronache della Bellezza", amo informare.
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