Gli uomini leggono libri scritti da uomini, le donne leggono libri scritti da uomini ma anche da altre donne. La sfida è eliminare questa differenza.
Parole di Jeanette Winterson, vincitrice della trentesima edizione del premio Internazionale per la donna scrittrice di Banca Carige andato in scena ieri a Villa Tigullio, uno splendido scenario affacciato sulla Baia di Portofino.
La kemesse, nata nel 1985, è stata vinta con 31 preferenze dalla francese Emmanuelle de Villepin con “La vita che scorre” (Longanesi), ed è stata caratterizzata soprattutto dalla ricerca attenta del codice narrativo femminile abbinato ai valori, alle ansie e alle speranze della donna che oggi vive e si racconta. L’attrice Anna Bonaiuto (madrina della manifestazione), invitata assieme all’attore e doppiatore Francesco Pannofino a rappresentare ed incarnare con voce e gesti le parole scritte, ha ricordato che il femminile porta comunque a chi legge quel “qualcosa in più”– sensibilità innata, visione del mondo ed interiorità.
da sinistra a destra il Presidente Carige Cesare Catelbarco, Emmanuelle de Villepin e il Sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco |
Nel caldo pomeriggio di fine giugno sono stati così presentati da Livia Azzariti le trame ed i vincitori delle varie sezioni del concorso dedicato all’universo culturale femminile: il Premio Opera Prima è andato alla pugliese Giuliana Altamura per “Corpi di Gloria” (Marsilio); il Premio Internazionale è stato assegnato a Jeanette Winterson, autrice de “Il cancello del crepuscolo” (Mondadori) per la radicalità delle scelte narrative, l’universale consenso critico, il costante successo di pubblico, l’attenzione alla condizione femminile, il punto di vista mai settario dell’amore lesbico.
Finaliste Marina Mander, che con il suo “Nessundorma” (Mondadori) ha vinto il terzo premio, mentre Rosella Postorino, già vincitrice nel 2007 del premio Opera Prima, si è aggiudicata il secondo posto con “Il corpo docile” (Einaudi).
Il premio speciale della giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, è stato assegnato a Marta Morazzoni per “Il fuoco di Jeanne” (Guanda), in cui l’autrice, sei secoli dopo, ripercorre le orme di Giovanna d’Arco.
Anna Bonaiuto durante il reading / Ph.Luca Giarola-mentelocale |
I libri della “terna” sono stati inviati ai 60 lettori della giuria “popolare” e sono stati votati, in diretta nel corso della manifestazione, sia dai lettori che dalla giuria tecnica presieduta dal presidente Elvio Guagnini (presidente), Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri e Pier Antonio Zannoni (coordinatore responsabile del Premio). Tra le autorità presenti il Presidente di Banca Carige Cesare Castelbarco Albani ed il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco. Ospite musicale Mariella Nava.
L’evento andrà in onda su Rai 3 sabato 5 luglio alle ore 11,15.
sx a dx: Villepin, Mander, Postorino, Morazzoni, Altamura, Winterson/Ph. Luca Giarola |
Le Autrici e le schede dei Libri
Emmanuelle de Villepin, vincitrice del Premio Carige |
Emmanuelle de Villepin – La vita che scorre
Longanesi
La scrittrice francese, che vive a Milano da 26 anni, in questo romanzo dà voce ad Antoine, un uomo anziano che ripercorre la propria esistenza scandita da alcune prove terribili, a partire dalla tragedia che lo segna indelebilmente all’età di nove anni quando, in un pomeriggio di primavera del 1944, rimane orfano dopo essere sfuggito per puro caso al massacro compiuto dai soldati nazisti nel villaggio francese dove vive; prove dalle quali, nonostante tutto, non si lascia sopraffare. Il romanzo di Villepin non ha solo spunti storici ma è segnato da una riflessione esistenziale, di approfondimento psicologico. Antoine si dovrà cimentare anche con la grave malattia che ha colpito sua figlia Elisa. Alla fine, scoprirà che l’esistenza ha ancora tante sorprese in serbo per lui. E che, come recita il titolo, “La vita scorre”.
Rosella Postorino, seconda classificata |
Rosella Postorino – Il corpo docile
Einaudi
Già vincitrice del premio Carige “opera prima”, Rosella Postorino ribadisce in questo suo nuovo romanzo le migliori qualità di scrittura che già conoscevamo, in un processo di crescita costante.
Il complesso rapporto tra Milena ed Eugenio si sviluppa in uno scenario di costrizioni (anche materiali, come la prigione nella quale la protagonista ha vissuto da bambina) e di libertà di difficile conquista, in un drammatico intreccio di violenza e tenerezza. A dare un po’ di luce, i rari sentimenti di solidarietà che forniscono le sole possibilità di dare un senso di umanità alla vita. La crudezza del tema affrontato è resa con efficacia da un linguaggio essenziale, che non concede nulla a inutili compiacimenti stilistici.
Marina Mander, terza classificata |
Marina Mander – Nessundorma
Mondadori
In questo romanzo la radiocronaca da Berlino della partita finale dei mondiali di calcio del 9 luglio 2006, tra Italia e Francia, conclusa con la vittoria degli azzurri, si intreccia con molteplici vicende che accadono nella grande città. Vicende di amore, di dolore, di sofferenza. Un evento emozionante e i suoi riflessi nel privato dei personaggi, raccontati in un romanzo complesso, di grande finezza nei particolari, capace di entrare incisivamente nel gioco delle interrelazioni. Una riflessione appassionata e ironica sulla vita, sui sentimenti, sul modo diverso di vivere lo stesso evento, misurando in esso la propria personalità e la propria storia.
Altri Premi
Premio Speciale della Giuria
Marta Morazzoni – Il fuoco di Jeanne
Guanda
Il percorso narrativo di Marta Morazzoni insegue le orme di Giovanna d’Arco. Sono orme marcate, proprie della documentazione storica e processuale, che la portano al rogo di Rouen. Orme labili della leggenda che la vuole sfuggita al rogo per invecchiare nel castello di Jaulny come moglie di Robert D’Armoise. Sono le orme di un mito che la Morazzoni ricostruisce in un romanzo dal doppio binario, tipico della “quest”: quello di Jeanne e del suo mondo (la corte, la guerra); e quello della scrittrice stessa, che si muove tra castelli, paesi, persone, chiese, musei, raccontando e raccontandosi, rendendo così il lettore partecipe di questa ricerca, che ha la struttura di un puzzle, ma che, nell’interrogare se stessa, conserva un tono intrigante ed una scrittura di solida raffinatezza.
Premio “Opera Prima”
Giuliana Altamura – Corpi di Gloria
Marsilio
L’indolenza dell’estate del Sud abbaglia i corpi di un gruppo di giovani ventenni. Siamo in Puglia, nel villaggio di Riva Marina e la scrittura asciutta e lineare di Giuliana Altamura segue le storie di due fratelli, Gloria e Andrea, i legami di famiglia e due geografie che collidono; l’Italia del Sud e l’America di Los Angeles. La scrittrice barese esordisce in letteratura con una storia stilisticamente matura, che entra con forza dentro le maglie di una “gioventù bruciata” e nelle dinamiche familiari, senza trascurare un finale a sorpresa.
Premio Internazionale
Jeanette Winterson – Il Cancello del crepuscolo
Mondadori
Dopo l’esordio fulminante di “Non ci sono solo le arance” (1985), opera semiautobiografica di una adolescente che scopre la propria sessualità, i suoi romanzi attraversano i generi tra autofiction, ironia, ricostruzioni metastoriche, critica dei costumi. L’ultimo, “Il Cancello del crepuscolo”, fa rivivere un celebre processo per stregoneria del primo Seicento: dove compare anche William Shakespeare e, in una fascinazione quasi ipnotica, si sbriciola l’incerta frontiera tra magia e razionalità.
GALLERY
Ph. Luca Giarola
Emmanuelle de Villepin, Marina Mander e Rosella Postorino |
Francesco Pannofino durante il reading |
Giuliana Altamura, Premio Opera Prima |
Livia Azzariti |
Marina Mander |
Marta Morazzoni, Premio Speciale della Giuria |
Rosella Postorino |
Jeanette Winterson, Premio Internazionale |
La premiazione / Ph. Oriana Mariotti-nonsolovestita |