Donatella Versace: “Non ucciderò più gli animali”

“Pelliccia? Ne sono fuori. Non voglio uccidere animali per fare moda, non mi sembra giusto”, ha detto Donatella Versace al magazine dell’Economist 1843.

La decisione è di quelle che fanno parlare, e se la promessa sarà mantenuta, anche casa Versace farà parte di quelle imprese sempre più numerose che, nel segno dell’amore per gli animali, hanno smesso di ucciderli.  Armani, Gucci, Calvin Klein, Hugo Boss, Ralph Lauren, Micheal Kors, Jimmy Choo e altri hanno infatti già svoltato in favore della vita degli animali.

La reazione di Mimi Bekhechi, direttore dei programmi internazionali di PETA, è stata entusiasta:  “PETA Stati Uniti ha organizzato interruzioni di sfilate, proteste ed una campagna – blitz nel 2006, quando il nome Versace era sinonimo di pelliccia, perciò questa notizia è molto ben accolta.

Afp, una manifestazione animalista no-fur a Hong Kong. Credits: 1843magazine.com

La presa di coscienza di Donatella che è sbagliato prendere a bastonate gli animali e ucciderli con scariche elettriche per avere le loro pellicce è un punto nodale della campagna a favore della moda senza crudeltà, e la PETA non vede l’ora di vedere messo in pratica il divieto dell’uso delle pelli da parte di Versace”.

Anche il Gruppo Furla si aggiunge al movimento no fur, annunciando lo stesso giorno in cui si è avuta notizia della scelta animalista di Donatella Versace, il suo impegno al non utilizzo della pelliccia. A partire dalla stagione Cruise 2019, quindi, tutti i prodotti delle collezioni Donna e Uomo del marchio saranno realizzati in pelliccia ecologica.

Versace, pelliccia corta dai colori pastello, FW16/17. Credits: unadonna.it

“Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni”, dice Furla, “consente di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pellicce animali. Nel corso dell’ultimo anno Furla è cresciuta in maniera esponenziale a livello internazionale. La decisione, inoltre, risponde alla crescente ricerca di prodotti etici da parte di un consumatore sempre più consapevole e attento a queste tematiche”.

La Polemica

Mark Oaten, però, CEO dell’International Fur Federation, alza la voce contro le iniziative di sostenibilità a suo dire di “facciata” delle griffe del lusso che hanno bandito le pellicce dalle loro collezioni. Oaten ha colto l’occasione per precisare come sia più facile “dire no” alla pelliccia che prendere posizione contro una moda “veloce”, che produce il 20% del totale delle acque di scarico e il 10% delle emissioni globali.

“Mentre la pelliccia è un materiale naturale”, ha indicato il CEO, “quindi sostenibile, riciclabile, capace di durare per intere generazioni e totalmente biodegradabile, le eco pellicce prodotte con la plastica, la stessa plastica che inquina i nostri oceani, sono altamente dannose per l’ecosistema”.

L’articolo in cui Mark Oaten denuncia a WWD la scelta “di facciata”. Credits: IFF.com

“La pelliccia naturale”, ha concluso Oaten, “proviene da allevamenti altamente regolamentati o dall’ambiente selvatico come parte della gestione di conservazione. Credo davvero che la pelliccia naturale sia la scelta responsabile per designer e consumatori”.

Ma arriva anche una risposta alle polemiche: infatti, dopo la dichiarazione di Donatella Versace, è intervenuto il CEO del brand Versace, Jonathan Akeroyd, che ha precisato come la decisione vada letta alla luce di un “profondo cambiamento culturale” della maison nella direzione di un’innovazione sostenibile a 360°. L’abbandono della pelliccia va quindi inserito all’interno di un più ampio progetto che investirà l’intero modello di business della griffe milanese, dal processo produttivo, che dovrà essere più consapevole e attento all’ambiente, alla progettazione di uno spazio retail rispettoso dei principi della sostenibilità.

Milano Fashion Week 2017 Versace – Dontella con Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Helena Christensen

“Il primo risultato di questo processo”, ha spiegato il CEO, “è stato l’apertura di una nuova boutique a Londra, in Sloane Street, la prima ad avere la certificazione LEED, e alla quale seguiranno le inaugurazioni delle nuove boutique di Miami e Monaco nei prossimi mesi del 2018”.

 

E voi, siete dalla parte del no alle pellicce o da quella del sì?

 

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Sono Psicologa e giornalista.
Direttore editoriale di "Le Cronache della Bellezza", amo informare.
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