Variazioni di Ragù – Maison Grabriella Chieffo |
Durante l’ultima edizione di Pitti Fragranze è stato appena presentato il primo profumo di ragù (bollitura alla napoletana, di almeno otto ore).
La notizia fa effettivamente stupire: com’è possibile, tra la marea di scelte olfattive inebrianti e fruttate, agrumate, floreali e speziate, che al posto della rosa, del muschio bianco, del patchouli e dell’ambra possa prendere campo il profumo di una pietanza, anzi, di un condimento??
Eppure è ciò che va più in voga: le fragranze di ciò che “sa di buono”, ovvero quegli odori evocativi che basta sentirli per caso nell’aria e ci si ritrova bambini nella cucina di casa ad impastare con la mamma, oppure accanto alla stufa la sera. Odori che ci riportano all’aroma di legno di abete, all’odore della tovaglia o delle lenzuola fresche di bucato….ad andare per la maggiore – così dicono, poi vedremo… – sembrano essere gli odori di casa, di tessuti classici, di luoghi familiari e di città amate.
Profumo di Cibo
Ragù – Maison Gabriella Chieffo |
Gabriella Chieffo è la creatrice di questo profumo di sugo. Fa l’ingegnere ma ama riproporre gli odori della sua amata Napoli e, a quanto pare, è anche un’ottima cuoca. “La fragranza sprigiona un aroma di festa, è speziata quanto basta per ricordarmi i weekend nella casa di Napoli, che iniziavano con la preparazione del ragù classico che deve cuocere molto lentamente fino alla fine dei pranzi della domenica. La casa il pomeriggio prende aria ma sprigiona aromi speziati, di convivialità e festa” , ha spiegato la Chieffo che a Pitti ha presentato la sua nuova linea di fragranze artigianali, con flaconi progettati con tappi ingegnerizzati e stampati in 3 D.
Profumo di Stoffa
Vanno spruzzati sulla pelle, ma anche sugli abiti a cui si ispirano, rilanciando anche la vecchia abitudine del fazzoletto profumato nel taschino delle giacche da uomo, le nuove fragranze che si ispirano a cashmere, seta, velluto, tweed e perfino al latex, messe a punto da Palmiro Pèaquin ad Aosta. Il gentiluomo era il proprietario della storica profumeria nel corso di Courmayeur: “L’ho venduta nel 2008 ma avevo nostalgia per i profumi artigianali. Insieme ad Aurora Carrara, abbiamo deciso di produrli artigianalmente e l’idea di associarli agli abiti e ai tessuti più raffinati e puri nasce anche dal fatto che mia madre era sarta. La collezione è nata due anni fa, vendiamo benissimo in Russia, Polonia, Paesi Arabi, Ucraina ed Arabia, in Italia iniziamo ora”.
Profumo di Vernici e Mattoni
“Non ho abbandonato il mio lavoro di architetto del restauro, “ – spiega Carlos Huber, che da Città del Messico si è trasferito a New York. “Lavoravo per i restauri dei palazzi per farne flagship per Ralph Lauren e ho conosciuto dei Nasi molto esperti. Con loro parlavo a lungo dell’odore di mattoni, di intonaci e delle vernici del legno. Il restauro esalta e dà nuova vita al passato, così i profumi. La prima fragranza era un esperimento ideato prendendo spunto da un libro antico del ‘600 in cui era descritto l’incontro fra il re Sole e l’Infanta di Spagna. Nel testo venivano descritti nel dettaglio gli odori delle emozioni che ho voluto ricopiare. Le vendite da Barneys andarono così bene che ho allargato la linea”.
Profumo di Città
Anche Mariangela Rossi, giornalista professionista, ha scelto di entrare nel mondo della profumeria producendo candele profumate che emanano odori delle sue città più amate: Milano, Firenze e Portofino. “Sono tutte interamente fatte a mano, e hanno aromi molto concentrati per profumare la casa anche quando sono spente”, spiega Mariangela.
Secondo i dati presentati alla Stazione Leopolda per Pitti fragranze, sono 900 i profumieri certificati nel mondo.
In Europa, l’indotto dell’industria di profumeria ha raggiunto i 150 miliardi e il comparto, al contrario di tanti altri settori merceologici, non risente di alcuna crisi economica nel mondo. Non è però solo perché il settore può essere un buon investimento che molti giovani e professionisti affermati nei settori più disparati decidono di diventare “nasi” e profumieri artigianali. Il numero dei profumieri nel mondo sembra infatti destinato ad aumentare.
Banco di prova è stata proprio Pitti Uomo, dove i nuovi “nasi” erano numerosi: un segno del crescente interesse per questa passione che, se ben indirizzata, può diventare un lavoro.