Kasia Smutniak
Sino a ieri ti tingevi i capelli anche a 18 anni perché volevi cambiare colore, oppure ti piaceva vederti bionda anziché mora e viceversa, oppure volevi sperimentare.
Ma una cosa sulla quale tutte siamo sempre state d’accordo è che la ricrescita – questa parola oscena!!! – faceva orrore. Orrore la ricrescita da sciatta perfetta e tanto bastava, anche solo mezzo centimetro, per far sì che chi t’ incontrava sull’autobus, in metro, per strada, si facesse di te l’immagine tipica della sciatta cronica. Nella mente altrui apparivano visioni di te intenta a stirare con indosso ancora il grembiule da casalinga – benedette siano le care casalinghe! – con le calze color carne smagliate, magari attorniata da un nugolo di marmocchi, il marito sbracato sul divano con la birra in mano e il calzino rigorosamente bucato sull’alluce (una sorta di striscia fumettosa di Andy Capp, alias le vicende di Carlo e Alice, che La Settimana Enigmistica ha ormai smesso di pubblicare).
E invece no. Se solo avessero saputo quanto amore, quanta cura osservavi nel fare della tua chioma la chioma perfetta, quanti sapienti consigli del parrucchiere, l’olio di ricino sulle punte contro la secchezza, il decotto di ortica per i capelli grassi, la sciacquata con acqua gelida congela-cervello per farli splendere di luce propria, oppure la maschera casalinga alle uova che saranno sì ricostituenti, ma andava sciacquata con acqua fredda (mentre tu invece usavi quella calda con il risultato di farle rapprendere a mò di frittata), il risciacquo all’aceto che ti rendeva odorosa come una povera zucchina in carpione. Ma mai, dico mai, quella ricrescita odiosa andava tollerata oltre il mezzo centimetro, piuttosto se era lunedì ed il parrucchiere era chiuso correvi nella botteguccia di profumeria un po’ stantia ma dove sapevi che avresti trovato il “colora- ricrescita” scaduto, secco e maleodorante pur di far sì che la discromia non si notasse.
Ma oggi la nuova moda impone proprio lei, la tanto odiata ricrescita, e pure in bella vista!
Anzi, fatta apposta dal parrucchiere, studiata ad arte. Si chiama shatush, dip-dye, ovvero: alle radici un colore e alle punte un altro, preferibilmente più chiaro.
Quindi, che dire? tanto affanno per niente.
Ora se vuoi essere alla moda devi avere il look bicolore, preferibilmente con le punte bionde e la crescita castana. Se lo avessi saputo a 18 anni, quando a causa di Spray Blond et similia o delle estati passate al mare, i miei capelli erano davvero di due colori, castani in cima e biondi sulle punte, avrei sfoggiato fiera la mia ricrescita castana dicendo: “Anticipo i tempi, lancio una nuova moda, sono avanti anni luce!”.
Io a 17 anni, shatush naturale!
Invece no, e oggi se è tempo di capelli bicolore, quelli che tanto facevano orrore sino a poco tempo fa, adesso è out chi non li esibisce.
La cosa folle poi è che ci sono star che proprio se li fanno apposta, i capelli bicolore, ed in qualche caso stanno pure bene.
E allora, se vi piacciono, fate come loro, magari con un accorgimento un pochino più furbo: non rifatevi la tinta bionda, lasciate ri-crescere il vostro colore naturale, così anche voi potrete dire: “hai visto che bello Shatush mi ha fatto lo stilista??”
In alto: Kasia Smutniak, un tipo di Shatush ben riuscito.
Qui: Drew Barrymore
Jennifer Aniston
Tipico esempio di Shatush marcato:
Qui sotto un effetto luce che è venuto davvero bene, il mio preferito: