Di: Oriana Mariotti
La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, che interagisce in continuazione con l’ambiente. Dalla nascita in poi, infatti, la pelle entra in contatto con moltissime sostanze e materiali che, direttamente o indirettamente, hanno un impatto anche sull’ambiente.
La consapevolezza di questa correlazione però non ci deve far rinunciare alla nostra voglia di benessere e bellezza, anzi deve portarci a scegliere prodotti e stili di vita che siano allo stesso tempo ‘eco friendly’ e realmente efficaci.
Possiamo prenderci cura di noi e del pianeta solo adottando soluzioni alternative scientifiche, sostenibili.
La sicurezza di un prodotto non c’è mai al 100% e per questo Skineco, associazione internazionale di dermatologia ecologica , ha redatto 10 regole, una vera e propria guida all’acquisto.
Vediamola!
10 Regole salva salute
Eco-dermo-compatibilità
I cosmetici eco dermo compatibili sono qui prodotti eco biologici che, svincolati dalle logiche di mercato, si concentrano sui bisogni della pelle e dell’ambiente, dove uomo e ambiente sono il centro intorno a cui ruota tutto.
Il Principio di Precauzione
E’ quel principio che ci fa pensare: “nel dubbio, non lo faccio”. Infatti, molte sostanze che sino a qualche anno fa avevano il benestare dell’Unione Europea, oggi sono state vietate, come l’ossido di zinco.
Emulsionanti & Co.
Attenzione all’uso di Emulsionanti che spesso, più che risolvere un problema, lo nascondono sotto uno strato di prodotto.
No a conservanti allergenizzanti
Spesso compaiono in minime percentuali nei prodotti, eppure possono creare irritazioni, eczemi, prurito e dermatiti da contatto.
No ai pertubatori endocrini
No ai Parabeni, benzofenone e cinnamati, sostanze che devono ancora essere studiate ma che, in sostanza, alterano il sistema endocrino e quindi hanno possibili effetti dannosi sull’organismo.
Le “Dea”
Tenere sotto controllo la presenza di Dea, ossia le sostanze usate per controllare la viscosità del prodotto. Questi sono elementi consentiti dalla legge, se nel prodotto però sono presenti sostanze che hanno effetto cancerogeno.
Naturale non vuol dire sano
Attenzione agli “ecofurbetti”. Un prodotto infatti può essere ‘sano’ anche se non necessariamente ‘naturale’. Fatta eccezione per gli oli vegetali puri, infatti, non esistono i cosmetici 100% naturali che in molti sponsorizzano.
Chimica “buona”
Il prodotto deve essere formulato con la chimica “amica, ovvero non deve solo contenere elementi “buoni” ma anche essere assemblato con componenti di sintesi che rispettino le strutture della pelle.
Sostenibilità
Il prodotto deve essere “sostenibile”, cioè, “capace di avvantaggiare il consumatore nell’uso”.
Sistematicità
Il cosmetico deve essere sistemico: non può prescindere cioè da tutta una serie di altri prodotti eco-dermo-compatibili, come i tessuti dei vestiti o delle lenzuola in cui dormiamo.
La App
E’ nata una App chiamata EcoBio Control che ci permette di testare la qualità di un prodotto inserendo il suo INCI, ovvero ciò che si legge nell’etichetta degli ingredienti di un prodotto.
Un semaforo, rosso, giallo, verde e nero, indicherà il grado di “rischio” di una componente, dandone anche delle caratteristiche.
Un modo semplice e veloce per orientarsi nell’acquisto spesso difficile.
L’applicazione, gratuita e scaricabile su ogni dispositivo, conta già 21mila sostanze, ma è in continuo aggiornamento.
La App EcoBio Control si può scaricare cliccando QUI
I virtuosi dell’eco
E se i cosmetici, come shampoo o creme corpo, fossero “on demand”, come i detersivi, in cui si può ricaricare lo stesso flacone per risparmiare materiali e soldi?
Ci sono molte difficoltà tecniche legate all’igiene e diversi aspetti legislativi non chiari, quindi le aziende preferiscono non rischiare.
Ma nel mondo della cosmetica e delle fragranze qualcosa si muove.
Per esempio per la cura dei capelli Lush, brand etico di cosmetici freschi, propone la versione solida di shampoo e balsamo (Karma e Jungle): rinunciando al packaging, si risparmiano ben 5,7 milioni di bottiglie di plastica.
Angel e Alien di Thierry Mugler sono ricaricabili nelle profumerie, permettendo un risparmio di 1.350.000 fra flaconi e astucci.
Innovativo anche l’approccio di Equivalenza: nei suoi negozi si acquistano i profumi in base alle famiglie olfattive e la boccetta, di diversi formati, è riempita al momento e può essere riutilizzata per il prossimo “pieno”.
E voi fate attenzione a “cosa vi spalmate”?
Avete mai acquistato prodotti ricaribili come i detersivi o i cosmetici?
SE HAI TROVATO INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO TI CONSIGLIO ANCHE
INTERVISTA A CAROTILLA, YOUTUBER ECO SOSTENIBILE
BIO: LE ITALIANE COMPRANO SEMPRE PIU’ GREEN
BIOLOGICO, COSMETICI A RISCHIO FREGATURA